
Tra rammarico per un primo tempo sottotono e soddisfazione per la reazione d’orgoglio
“Una partita nata per non essere vinta”. Con queste parole il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha sintetizzato la sua delusione per il pareggio casalingo contro il Verona, un risultato che ha interrotto la striscia di due vittorie consecutive in casa dei granata. L’amarezza del numero uno del club è palpabile mentre lascia lo stadio, con la consapevolezza che la squadra abbia sprecato un’opportunità importante.
Un primo tempo da dimenticare
“Sono un po’ dispiaciuto, speravo meglio”, ha confessato Cairo, evidenziando come la prestazione del primo tempo non sia stata all’altezza delle aspettative. Il Torino è apparso svuotato di energie e idee, lontano dalla squadra combattiva vista nelle ultime uscite.
A questo proposito, anche il tecnico Paolo Vanoli non ha usato mezzi termini: “Non possiamo buttare un primo tempo così. Sono arrabbiato. Non abbiamo alibi. Dobbiamo imparare a fare noi la partita, con la Lazio era stato più facile perché toccava a loro impostare”.
Una ripresa di carattere ma sfortunata
La seconda frazione ha visto un Toro diverso, ma la sfortuna ha colpito ripetutamente i granata:
- Il rigore sbagliato
- L’errore di Milinkovic-Savic che ha portato al vantaggio del Verona
- L’espulsione di Ricci che ha complicato ulteriormente la situazione
Come nel mondo delle probabilità, dove anche la strategia migliore può essere vanificata da eventi imprevisti – concetto ben noto agli appassionati di https://www.casinolab.it.com/ – il Torino ha visto sfumare i tre punti nonostante la reazione d’orgoglio.
“Sul piano del carattere la squadra risponde sempre”, ha sottolineato Cairo, elogiando la reazione “rabbiosa” dei suoi dopo il gol subito. “Anche dopo l’espulsione abbiamo avuto ancora qualche opportunità. Peccato.”
Il gioiello Elmas brilla ancora
Un lampo nel grigiore della giornata è stato il quarto gol stagionale di Elmas, il primo davanti al pubblico di casa. Un’altra prodezza del macedone, arrivato nel mercato di gennaio e fortemente voluto dal presidente Cairo.
“Ha segnato un gol molto bello, bellissimo, da giocatore di grande qualità quale è”, ha commentato con soddisfazione il presidente, che poi ha aperto alla possibilità di riscattare il giocatore: “Ci proviamo, ci proviamo. Adesso finiamo il campionato, poi vediamo”.
La capacità di Elmas di incidere nelle partite ricorda quanto sia importante avere giocatori decisivi nei momenti chiave, proprio come Di Maria si è rivelato determinante contro il Friburgo, dimostrando che i campioni sanno sempre come lasciare il segno.
Lo sguardo al futuro
“C’è voglia di chiudere bene il campionato”, aveva dichiarato Cairo alla Milano Marathon prima della partita, già proiettando lo sguardo alla prossima stagione: “Il prossimo anno dovremo mettere a posto alcune cose e avere un pizzico di fortuna in più”.
Il presidente ha sottolineato come l’infortunio di Zapata a inizio stagione abbia “scombussolato” i piani della squadra, ma ha riconosciuto i meriti di Vanoli che “ha trovato la quadra” permettendo al Torino di fare bene da gennaio in poi.
La crescita continua
Vanoli ha concluso la sua analisi con una nota di fiducia: “Questo rappresenta uno step di crescita, la squadra c’è”. Parole che riflettono un percorso ancora in evoluzione, con un Torino che sta cercando la propria identità definitiva.
Un dato positivo rimane la continuità offensiva: i granata hanno segnato almeno un gol in tutte le partite del girone di ritorno, segno che le basi su cui costruire sono solide.
Il Torino di Cairo e Vanoli guarda avanti con la consapevolezza che la strada intrapresa è quella giusta, nonostante le inevitabili difficoltà che si incontrano lungo il cammino. La sfida adesso è mantenere questo spirito combattivo e aggiungere quella continuità che ancora manca per fare il definitivo salto di qualità.