MILAN: LA CACCIA AL NUOVO DS ENTRA NEL VIVO

Furlani riparte dopo lo stop su Paratici: ecco tutti i candidati

Il futuro del Milan passa dalla scrivania. Dopo che la pista Paratici è definitivamente tramontata, l’ad Giorgio Furlani ha riavviato i motori della ricerca per individuare il nuovo direttore sportivo che dovrà guidare la ricostruzione rossonera. Un ruolo cruciale, soprattutto in un momento delicato come questo, con il Diavolo che rischia seriamente di restare fuori dalla Champions League nella prossima stagione.

Priorità alla qualità, non ai tempi

“Vogliamo uno che ci faccia vincere”, ha dichiarato sabato scorso Furlani, tracciando l’identikit del candidato ideale. “L’importante è scegliere la persona giusta più che focalizzarci sui tempi”. Parole che suonano come un invito alla pazienza, ma che non possono nascondere l’urgenza di una decisione che dovrà arrivare in tempi ragionevoli – probabilmente prima di Pasqua – per non compromettere la programmazione della prossima stagione.

Come nelle migliori strategie, dove ogni mossa richiede riflessione e pazienza – qualità apprezzate anche dagli esperti di https://www.playamo.it.com/ – la dirigenza rossonera sa che questa scelta condizionerà sia il prossimo allenatore che il mercato estivo.

I candidati: una corsa a quattro

Tony D’Amico resta in pole position. L’attuale dirigente dell’Atalanta gode della stima di Furlani, ma la sua posizione contrattuale con il club bergamasco rappresenta un ostacolo. Ieri stesso, interpellato sull’argomento, D’Amico ha glissato: “Sono voci e non sono commentabili, sennò non finiremmo mai di farlo”.

Oltre a lui, sul taccuino rossonero figurano:

  • Giovanni Sartori (Bologna)
  • Giovanni Manna (Napoli)
  • Igli Tare (ex Lazio)

Quest’ultimo è l’unico attualmente senza contratto, elemento che potrebbe giocare a suo favore in termini di disponibilità immediata.

Il nodo contratti: un problema di tempistiche

Liberare un ds in corsa è complicato. D’Amico, Sartori e Manna sono tutti sotto contratto con club impegnati in obiettivi importanti per la stagione in corso. Difficilmente Atalanta, Bologna e Napoli considererebbero l’ipotesi di lasciar partire figure chiave dell’organigramma a campionato in corso.

Il rischio concreto è di dover attendere la fine della stagione o, peggio, di scontrarsi con la resistenza delle società proprietarie dei cartellini, riluttanti a rinforzare una diretta concorrente come il Milan.

Un’urgenza mascherata

Nonostante le dichiarazioni distensive di Furlani, il Milan non può permettersi tempi lunghi. L’ultima stagione senza coppe europee risale al 2019-20, quando il club fu escluso per violazioni del Fair Play Finanziario. L’eventualità di una nuova assenza dal palcoscenico continentale sarebbe un durissimo colpo, sia in termini economici che di prestigio.

Come nel caso di Di Maria titolare contro il Friburgo, dove la scelta tecnica è stata determinante per il risultato finale, così la decisione sul nuovo ds rappresenterà una mossa chiave per le fortune future del club rossonero.

La strada è tracciata

Mentre Furlani continua le sue consultazioni telefoniche e i colloqui diretti, il Milan è consapevole che questa scelta segnerà l’inizio di un nuovo ciclo. Un ciclo che dovrà riportare rapidamente il club ai vertici del calcio italiano ed europeo, dopo una stagione deludente che rischia di concludersi senza il pass per la Champions League.

La partita per il nuovo direttore sportivo è ufficialmente aperta: una partita che il Milan non può permettersi di perdere.

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