Il fascino indiscutibile di Mantova non deve farvi sfuggire l’occasione di visitare Sabbioneta, uno dei borghi più belli d’Italia e Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, insieme alla città del Mantegna.
Un filo di storia
La città, fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna, ha vissuto il suo massimo splendore tra il 1554 e il 1591, anno della morte del nobile e deve il suo nome alla sabbia, dal latino sabulum. La zona doveva essere molto cara ai Gonzaga, visto che in quel luogo sorgeva già la rocca fatta costruire da Ludovico Gonzaga, nonno di Vespasiano.
Da validi strateghi quali erano i Gonzaga, la cittadina fu costruita lungo il tracciato della via Vitelliana, in un terreno alluvionale posto tra il Po e l’Oglio, in modo da occupare una posizione strategica nella Pianura Padana.
Vespasiano Gonzaga la concepì come fortezza e la munì di possenti mura difensive ricche di baluardi, una delle più dotate di tutta la Lombardia spagnola dell’epoca. L’importanza di Sabbioneta fu tale da dar vita a uno Stato, un piccolo territorio, crocevia di grandi traffici commerciali verso l’Emilia, la bassa bresciana e il medio Po. Lo Stato di Sabbioneta, attorniato dai potenti (Ducato di Milano e Ducato di Parma e Piacenza) seppe vivere un periodo molto prospero, grazie all’intervento di Vespasiano Gonzaga.
Cosa visitare a Sabbioneta
Sabbioneta, definita anche città ideale, costruita seguendo i canoni umanistici, è come un portagioie che conserva preziosi monili. Tra questi troviamo il Palazzo Ducale, conosciuto anche come Palazzo Grande, ricco di mirabili affreschi; il Teatro Olimpico che risale al 1590 ed è stato progettato da Vincenzo Scamozzi che aveva portato a termine il Teatro di Vicenza, a seguito della morte del Palladio. Nel Teatro di Sabbioneta, infatti, possiamo notare l’esperienza maturata dallo Scamozzi sotto l’influsso palladiano; la Galleria degli Antichi; il Casino o Palazzo Giardino dedicato ai passa tempi e agli ozi, semplice all’esterno e mirabilmente rifinito all’interno; la Sinagoga e il quartiere ebraico.
Nelle immediate vicinanze del borgo è possibile visitare la chiesa di Sant’Antonio Abate, progettata dall’architetto Ferdinando Galli da Bibbiena e costruita da suo figlio Antonio e il Santuario della Madonna delle Grazie di Vigoreto annessa, in origine, al convento dei Padri Cappuccini.
Nonostante alcune vicissitudini, come l’incendio della Sala dei Cavalli del Palazzo Ducale, abbiano privato la cittadina di alcune opere d’arte inestimabili, nel 2008 è entrata a far parte, insieme a Mantova, del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Il legame tra Sabbioneta e la cultura
La storia gli ha dedicato tante attenzioni, ma anche la cultura moderna non l’ha dimenticata. Sabbioneta, in più occasioni, ha prestato il suo fascino al mondo del cinema. Qui venne Bernardo Bertolucci per le riprese di “Strategia del ragno”, Vera Belmont per “Marquise”, Ghila Valabrega per “Felice nel box” e molti altri.
Anche l’arte figurativa ha radici profonde in questo luogo ideale dai mille volti: città degli artisti, immortalata in tutte le sue forme, presta le sue strade e le sue piazze ai madonnari, accoglie i visitatori per la Fiera di San Gallo in cui vengono ricordate le usanze e le tradizioni antiche, senza mai smettere di stupire.