Palazzo Ducale: una cittadella ricca di arte e storia

Nel 2016 la patria di Virgilio è stata insignita del titolo Capitale della Cultura e non è difficile capire il perché, visto la sua immensa ricchezza storica e culturale, a partire dall’immenso Palazzo Ducale. D’altronde la città dei Gonzaga già nel 2008 ,insieme a Sabbioneta, aveva  avuto l’onore di essere inserita nell’elenco dei beni riconosciuti come Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il fascino di una città sospesa sull’acqua

Le attrazioni di Mantova partono proprio dalla sua posizione. Appollaiata  tra le acque dei tre laghi, sembra sospesa sopra a una nuvola. Il tutto è possibile grazie a un’imponente serie di opere idrauliche che permettono alla città di vivere dei favori dell’acqua, senza subirne i danni. Entrando nella patria virgiliana da Ponte San Giorgio, si gode di uno dei panorami più belli al mondo.

Da qui, ci si può dirigere verso qualsiasi punto per scontrarsi con il ricco passato storico e culturale della città. Scoprirete subito che Mantova è a misura d’uomo e può essere percorsa tranquillamente a piedi, respirando, ad ogni passo, la cultura rinascimentale che ha fatto grande questo luogo.

Raggiungiamo Piazza Sordello  dove si trova il Palazzo Ducale ampliato, con il passare del tempo, con vari edifici e stili. È stato il palazzo del potere di Bonacolsi e Gonzaga e la magnificenza lo dimostra. Le dimensioni di questa struttura sono enormi: ben 34.000 metri quadri in cui sono accolte 500 stanze. Tra le mura di questa “cittadella” si incontrano tesori di inestimabile valore e bellezze, basta cercarli tra le stanze della Corte Vecchia,  Domus Nova, Corte Nuova e Basilica Palatina di Santa Barbara.

Purtroppo, degli arredi e delle opere d’arte “mobili” è rimasto ben poco perché, durante la crisi finanziaria, i Gonzaga incominciarono a vendersi tutto e, il colpo di grazia, avvenne con il sacco di Mantova da parte dei Lanzichenecchi. Nonostante questo il Palazzo si dimostra ancora una fonte inesauribile di arte sublime e per capirlo basta visitare alcune stanze. La Sala degli arazzi, ad esempio, raccoglie nove pezzi risalenti al 1500. La struttura, che risale al periodo asburgico, ospita l’esposizione dei quadri tipici delle Fiandre, tessuti a mano su cartone preparatorio di Raffaello e acquistati da Ercole Gonzaga.

Si può continuare con  La Camera degli Sposi  che è un mirabile esempio dell’arte del Mantegna. Affrescata tra il 1465 e il 1474, ha subito dei danni con il terremoto del 2012 ma, fortunatamente, è già stata riaperta al pubblico. Nelle pareti e nella volta completamente affrescate, si possono riconoscere con certezza le figure di Ludovico Gonzaga, Gianfrancesco Gonzaga, Vittorio da Feltre, Barbara di Brandesburgo, mentre tutti gli altri personaggi restano velati dall’incertezza della loro identità. La sapienza del Mantegna ha saputo andare oltre il confine fisico delle mura e ha regalato agli affreschi una visione di profondità,  di infinito.

Per chi ama i cicli cavallereschi  è consigliata una visita alla Sala del Pisanello che ospita un affresco in cui è rappresentata la Battaglia di Louvenzerp in cui Lancillotto e Tristano combattano davanti agli occhi di Ginevra e Isotta. Si potrebbe continuare per ore a parlare di questo meraviglioso luogo ma, la cosa migliore da fare, è visitarlo di persona e godere appieno di tanta bellezza.

 

 

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