Mantova dal 2016 in poi, Covid permettendo, ha avuto uno sviluppo notevole in ambito turistico. No, non c’è stata nessuna formula magica. Semplicemente, come dovrebbe essere ed è successo in questo caso, si è colta al volo l’opportunità di essere nominata capitale Italiana della Cultura.
Accadde nel 2016 e da lì in poi la città lombarda, che tante volte ha vissuto nell’ombra di altri comuni più blasonati ma non per questo più belli, ha avuto una fioritura. Ma cosa è rimasto di quell’anno? Andiamo a vedere.
C’è ancora tanto orgoglio per il risultato
Se si parla con le persone del posto, rivendicano con orgoglio il risultato raggiunto. Del resto, la premiazione è avvenuta due anni dopo l’istituzione del premio: infatti, fu il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini con la legge Art Bonus nel 2014 a farlo nascere.
Una sorta di rivendicazione di quanto sia bello questo territorio e quanto può offrire. Del resto, basta semplicemente passeggiare un po’ per le vie cittadine per capire che, praticamente, si vive un salto all’indietro nella storia.
Una storia che, giustamente, si rivendica con orgoglio.
Pandemia permettendo, la ‘scia’ turistica non si è esaurita
Essere capitale italiana della cultura porta con sé una scia turistica che è difficile da far esaurire in breve tempo. Parliamo di tutti i tipi di turismo, anche quello dove si formano nuovi amori. Si può trovare la donna tettona che cerca un uomo a Mantova oppure il single incallito che spera di conoscere qualche ragazza da fuori Regione.
E questa scia turistica ha portato con sé diversi benefici. Anche perché, comunque, Mantova, nonostante l’afflusso di turisti dal 2016 in poi, ha mantenuto sempre la sua identità di città storica. E questo è un gran bel segnale: turismo sì, ma con criterio, senza snaturare le origini.
Sono migliorati i collegamenti
Se la Lombardia è una regione dove i collegamenti sono tra i migliori d’Italia, lo si deve anche a occasioni come questa. Perché essere la capitale italiana della cultura porta con sé dei vantaggi notevoli, anche in termini economici.
Nel senso che viene dato un finanziamento, di solito 1 milione di euro, per portare a termine gli obiettivi per cui ci si è candidati a ricevere il premio. E questo ha portato non solo a un miglioramento ‘interno’, magari anche con il rifacimento di alcune strade cittadine, ma anche a migliori collegamenti con le città più vicine, Milano in primis.
L’economica locale ne ha risentito in positivo
Questo è stato l’impatto più atteso e che, poi, è effettivamente avvenuto. Si sa: il turista che viene spende. Anche quello che, di solito, si ‘trattiene’ un po’. Anche una semplice iniziativa legata proprio al premio di Capitale Italiana della Cultura ha potuto portare con sé un indotto sulla città notevole.
Un indotto diretto, indiretto e duraturo nel tempo. Diretto nel senso che le attività locali hanno aumentato i propri guadagni visto anche l’aumento di persone che si sono recate a Mantova. Indiretto perché, comunque, i negozi devono essere riforniti e, quindi, hanno dovuto richiedere più prodotti per far fronte alle richieste.
Infine, duraturo nel tempo perché, comunque, come dicevamo, la scia turistica si è mantenuta stabile nel corso degli anni e oggi Mantova è una tappa imperdibile per chi vuole visitare la Lombardia.
Questo vuol dire prendere le occasioni al volo. Questo vuol dire avere un incremento sano dell’economia. Che, poi, avvantaggia davvero tutti. Dal residente all’imprenditore.
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