Quando si parla di cimiteri la gente pensa subito a tristezza e dolore, ma in realtà i cimiteri monumentali accolgono arte, storia e personaggi famosi in un solo, unico, grande spazio.
Borgo Angeli
A 3 chilometri da Mantova c’è questo scrigno in stile Liberty: il Cimitero di Borgo Angeli. Sorto nel 1797 e rimaneggiato più volte, deve la sua facciata attuale (alleggerita rispetto al progetto originale) a Ernesto Pirovano che, grazie a questo progetto, vinse il “premio Reale di Architettura all’esposizione Internazionale di Milano” nel 1906.
Tra gli artisti che hanno prestato la loro opera alla commemorazione dei defunti, troviamo Menozzi, Andreani e Cerati, collaborazioni illustrate nella mostra presente nell’area cimiteriale.
Personaggi illustri al Monumentale di Mantova
Tra i nomi altisonanti troviamo Clelia Gatti Aldrovandi che divenne prima arpista al Teatro Regio di Torino dal 1919 al 1921; il musicista compositore Lucio Campiani; il ciclista Learco Guerra, campione mondiale nel 1931; il pittore Giuseppe Guidani famoso per “Le Amiche” conservato presso i musei Vaticani; lo scrittore nonché patriota Ippolito Nievo e il famoso Tazio Nuvolari..
Il “Nivola”
Tazio Nuvolari, la leggenda automobilistica, ha iniziato la sua carriera in motocicletta, passando poi, per volere di Enzo Ferrari, alla guida delle rosse. Un uomo che portava sempre le auto all’eccesso ma che seppe regalare all’Italia grandi emozioni, come quella volta che, correndo in Germania, in presenza del Fuhrer, lasciò tutti a bocca aperta. I tedeschi non consideravano neppure lontanamente una vincita dell’italiano, tanto che non si preoccuparono neppure di procurarsi l’inno italiano in onore di una possibile vincita del “Mantovano Volante”. Ma Tazio era unico, imprevedibile in ogni gesto e grande, come solo certe persone sanno esserlo. Non solo vinse la corsa, ma sfoderò dalla sua valigia una registrazione dell’Inno d’Italia, portata preventivamente da casa.
Tazio Nuvolari morì l’11 agosto del 1953 e la sua bara, posata sul telaio di una macchina, venne accompagnata da Luigi Villoresi, Alberto Ascari e Juan Manuel Fangio. Sulla sua tomba è incisa una frase piena di amore e rispetto per il suo essere: “Correrai ancor più veloce per le vie del cielo”.