Mantova e lo skyline più bello d’Italia

Raggiungere Mantova dal Ponte di San Giorgio vuol dire incontrare lo skyline più bello d’Italia e restare senza fiato. C’è addirittura chi dice che Mantova sia la città con il profilo più bello al mondo! Chi lo sostiene? Una persona che conosce bene il valore delle immagini: il regista Gianni Amelio, Leone d’Oro, Premio Goya, David di Donatello, Nastro d’argento, ecc. Anche lui è rimasto affascinato dall’incanto di questa città. Nelle sere autunnali una leggera foschia si alza dalle acque del Mincio che circondano la città e la velano di luce soffusa. Sembra un miraggio, un’isola nata dalla fervida immaginazione di un grande scrittore di favole, quasi irraggiungibile, eppure….

Venticinque secoli di storia

Le origini di Mantova affondano nell’età etrusca, come testimoniano i ritrovamenti archeologici che confermano la presenza di un abitato nel meandro del Mincio. È una città così bella che anche Virgilio la cita nell’Eneide, aggiudicando la sua fondazione a Bianore/Ocno, figlio del dio Tevere e dell’indovina Manto.

La città, in epoca romana, si acciambella attorno a piazza Sordello ed è cinta da mura. Alla caduta dell’Impero Romano, Mantua passa tra le mani di Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi che la saccheggiano a più riprese. Nell’anno mille rivive un po’ di tranquillità entrando a far parte dei possedimenti dei Canossa. Sarà Bonifacio III a darle il titolo di capitale. Nel 1115 la città diveta libero Comune, ma solo nel 1187, grazie all’ingegnere idraulico Alberto Pitentino, Mantova assume il suo aspetto di isola sospesa sulle acque del Mincio. Il progetto ricco di dighe e argini, ha permesso alla città di essere circondata e protetta dai quattro laghi (ora sono solo tre), senza incappare in inondazioni.

Il merito dello skyline della città, però, va dato ai Gonzaga che hanno dato vita ad una delle Signorie più imponenti del Rinascimento Italiano rendendo Mantova uno scrigno di opere di valore inestimabile. Possiamo citare Mantegna, Leon Battista Alberti, Pisanello, Giulio Romano, ecc.

Dal 1600 la città vive una fase di lungo declino, a partire dal saccheggio dei Lanzichenecchi, di manzoniana memoria. La sua ripresa, come caposaldo del quadrilatero  unita a Peschiera, Verona e Legnago, segna la nascita dei moti liberali che portano al Risorgimento e all’Unità d’Italia.

Il Palazzo Ducale, vera e propria città-palazzo, il Duomo, il Palazzo della Regione e il Palazzo del Podestà formano il profilo fiabesco di questo centro, ma non sono le uniche ricchezze della zona. Non possiamo dimenticare la Chiesa di Sant’Andrea, il Palazzo e il Tempio di San Sebastiano, la casa del Mantegna e l’incantevole Palazzo Te, in origine dimora degli svaghi dei Gonzaga e oggi sede di un ricco museo.

Ad abbracciare la città che si eleva dalle acque del Mincio,  c’è un immenso polmone verde formato dalle Valli del Mincio e dalla riserva naturale della Vallazza. qui è possibile praticare lunghe passeggiate a piedi, oppure approfittare delle ciclabili che accompagnano lungo le rive del fiume, ricche di bellezze naturali e storiche.

Il merito dello Skyline più bello d’Italia, oltre alla natura e alla storia, va anche a chi ha saputo valorizzare questo territorio con l’attenzione che merita.

Author: Admin