I tredici anni di televisione di Don Matteo hanno permesso di conoscere e apprezzare gli aspetti paesaggistici, architettonici e locali dell’Umbria. La bicicletta del famoso sacerdote percorre zone di campagna caratterizzati da campi agricoli di viti o ulivi, vallate sconfinate, vicoletti storici, piazze importanti con Chiese, palazzi comunali e istituzionali altomedievali. Anche gli sketch dentro la casa di Don Matteo con Natalina o il maresciallo Cecchini richiama i modi di vivere l’Umbria attraverso la quotidianità fatta di cucina, passatempi e chiacchierate nelle immense piazze principali.
Prima era Gubbio con i suoi vicoletti
Gubbio è un paese tutto concentrato nelle sue mura medievali e rinascimentali, nella sua storia più antica, nei suoi colori grigi caratteristici. Bisogna dire, che non è l’unico borgo storico presente in Umbria, con Don Matteo forse si scopre una fotografia caratteristica di molte città, frazioni e paesi di cui è composta questa piccola regione centrale senza mare.
Anche la storia di Gubbio ha al centro la vita di un santo molto importante, San Francesco, e la leggenda del lupo inferocito che viene calmato e protetto dalla rabbia e dalla paura delle persone è una testimonianza sacra e importante della connessione tra gli umbri e i loro boschi, la vita contadina e feudale con i suoi signori, vassalli, guardie e difese militari.
La piazza centrale di Gubbio, dove Don Matteo e Cettini giocavano a scacchi e portavano avanti le indagini importanti la ricordiamo un po’ tutti, forse non sappiamo i nomi veri delle chiese e dei palazzi che la ricordano.
Gubbio è un borgo che porta i segni di diverse epoche storiche, si parte dal periodo romano, passando per l’Alto Medio Evo e arrivando al Regno d’Italia.
La Chiesa più grande e ripresa dalle telecamere più volte è il Duomo dedicata ai santi Mariano e Giacomo, due martiri importanti con le loro reliquie conservate nell’altare.
L’interno è molto semplice ma le sue mura portano i segni di quasi mille anni di storia, la costruzione infatti inizio nel 1194 e finì nel 1350.
Poi Spoleto e i suoi palazzi architettonici
La nuova serie di Don Matteo è stata ambientata a Spoleto nelle ultime edizioni, i personaggi hanno cambiato molto della loro vita, sono cambiate alcune figure importanti, si sono vissute nuove storie, avventure e seguite indagini e crimini con situazioni complesse e legate all’attualità.
Spoleto è molto diversa da Gubbio, in Umbria nessuna delle grandi città è mai uguale una dall’altra. Ci sono storie, tradizioni, flussi commerciali, politici ed economici che hanno creato culture diverse e scenari diversi.
L’epoca del Ducato di Spoleto del Regno Longobardo, attraversò ben tre secoli di storia dal 570 al 774 e tirò su la prima mappa importanti della città attraverso bonifiche e la costruzione di un primo nucleo agricolo, commerciale e cittadino.
Lo Stato Pontificio fu la seconda presenza importante della città, Spoleto fu acquisita da Papa Innocenzo III tra il 1198 e il 1247 dopo una contesa molto lunga con il Sacro Romano Impero (chiamato anche solo Impero), La città visse diversi conflitti tra due parti belligeranti, i Guelfi e i Ghibellini, una crescita importante durante il Rinascimento con la nascita di un’accademia e l’arcivescovado.
Il terzo momento importante che portò alla costruzione di nuovi palazzi e una nuova struttura economica e sociale fu il Dopo Unità d’Italia quando Spoleto, insieme ad altre città umbre, fu annessa al nuovo Stato. La vita di Don Matteo, dei suoi personaggi più importanti si svolgono tra la piazza del Duomo, la chiesa di San Pietro e tante altre storiche chiese e costruzioni civili e religiose.